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Simone, Nina.

Nome d'arte di Eunice Kathleen Waymon. Cantante e pianista di jazz statunitense. Dotata di un grande talento, si spostò adolescente dalla natìa Carolina del Nord per studiare alla prestigiosa Juilliard School of Music di New York. Trasferitasi a Philadelphia, lavorò come insegnante di musica fino al 1954, anno in cui esordì al Midtown Bar and Grill di Atlantic City, dando il via alla sua carriera di performer per la quale adottò lo pseudonimo di Nina (dallo spagnolo niña, bambina) S. (in omaggio all'attrice francese Simone Signoret). Nel 1958 registrò il suo primo album, Jazz as played in an exclusive side street club, del quale facevano parte brani destinati ad avere un duraturo successo negli anni (My baby just cares for me; I loves you Porgy; He needs me). Toccata personalmente dal problema del razzismo e indignata dalla serie di omicidi di neri avvenuti nel Sud degli Stati Uniti, nel 1963 la S. scrisse la sua prima canzone di denuncia, Mississippi Goddam!, abbracciando la lotta al razzismo che l'avrebbe portata, nel 1969, ad abbandonare per protesta gli Stati Uniti vagando per il mondo (Liberia, Barbados, Svizzera, Trinidad, Olanda, Belgio, Regno Unito) prima di stabilirsi definitivamente, nel 1993, nel Sud della Francia. Artista eclettica e generosa, la S. seppe adeguare la sua voce particolare ai generi più diversi (jazz, black, soul, folk, con occasionali intrusioni nei repertori di altri Paesi), esaltandone al massimo la grazia e la morbidezza. Tra i suoi molti successi, ricordiamo: Blue skies, Central Park blues, Don't let me be misunderstood, Everytime we say goodbye, Four women, Hush, little baby, Ne me quitte pas, Revolution, Summertime (Tryon, Carolina del Nord 1933 - Carry-le-Rouet, Francia 2003).